A Bergamo è nato ieri sera un nuovo genere musicale. Il “musical operistico”. E funziona, eccome. Questa opera nella fantasia è finita nella realtà tra chiamate alla ribalta senza fine, e pubblico entusiasta che balla e canta. Un successo plateale ed oltre ogni aspettativa. Probabilmente anche di audience televisiva. E ben fa il buon Francesco Micheli a sognarne altre. Diciamo subito che se tutti i teatri fossero dotati di una macchina di promozione mediatica e territoriale come quella della Fondazione Donizetti avremmo risolto metà dei problemi dei teatri oggi. Un lavoro straordinario che ha visto Andrea Compagnucci in prima linea. Ma è un lavoro di squadra. Di tutta la squadra. Anche a Verona all’Arena Andrea con Nadir Catalano sta facendo numeri mai visti prima. Stasera in platea, tra tante personalità, c’era anche la Gasdia. A Bergamo in questi giorni non si parlava altro che della “Raffa”. E c’era attesa. Si è saputo creare l’evento. Anche tra i giovani peraltro, molto entusiasti all’ingresso del teatro: “anche tu alla Raffa? Anche noi! Fantastico!”. Prima assoluta sostanzialmente sold out. E ottime vendite su tutte le recite. E non era per nulla facile, al di là della notorietà del soggetto. Non era un musical in senso proprio. Il tributo a Raffaella Carrà è riuscito. Per chi ha amato questo personaggio televisivo, e per chi non lo ha vissuto. Anche con momenti toccanti. È stata, di quelle che ho visto, la migliore regia di Micheli. In produzioni di questo genere Francesco è unico. E non capisco perché non sia ancora conteso dai maggiori player del mercato dell’intrattenimento teatrale, o multimediale. O lo vedremo in una casa di produzione tutta sua.
Questa di produzione è stata molto criticata per avere sottratto risorse, molto importanti, al Festival Donizetti che vede Micheli direttore artistico, in un specie di confitto di interessi. E così è stato. Per Donizetti, per il suo Festival, è stata una occasione persa per potenziarsi ulteriormente, in questa occasione straordinaria ed irripetibile. Però il progetto di Micheli ha funzionato, ed ha aperto nuove strade, alternative. È un prodotto che va incontro alla cultura popolare del paese di oggi. Lasciando da parte paragoni impropri con i capolavori che hanno fatto e scritto la storia della musica lirica. Che sono un’altra cosa. E la si scrive anche oggi, tutt’ora viva e fervente. Con prime assolute internazionali di grande successo che entrano e restano in repertorio. Invito tutti in tal senso alla Biennale di Venezia vero farò culturale del paese nella musica contemporanea oggi. Ed invito tutti alle prossime prime assolute, ce ne saranno diverse. Abbiamo grandi compositori eseguiti ed apprezzati anche all’estero. A partire dal nostro conterraneo Stefano Gervasoni. Ma già il nostro Gaetano fu grande nel mondo. Da Parigi, a Vienna. E tornò a Bergamo ma per farsi seppellire, moribondo. Paradossalmente all’epoca della Carrà la lirica era ancora al suo massimo splendore, anche in questo teatro. Dove si esibì anche la grande Callas, con i pigrandi. L’avvento della televisione e di altro genere di intrattenimento segnò l’inizio del suo declino…
Viva Bergamo, Viva Donizetti, e viva anche la Carrà RAFFA IN THE SKY
Fantaopera in due atti
Libretto Renata Ciaravino, Alberto Mattioli da un’idea di Francesco Micheli
Musica Lamberto Curtoni Regia Francesco Micheli
Nuova produzione della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo
per Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023