In occasione dei festeggiamenti per i 450 anni della storica orchestra Staatskapelle di Dresda il Maestro Sinopoli realizza un filmato ambientato in Egitto, immagini che si alternano con la musica. Il brano prescelto in chiusura della prima parte è Metamorphosen di R. Strauss. Le immagini si aprono su lande desolate, distese di sabbia senza fine. Le note intonano il motivo della perdita. Al subentro dei temi del ricordo vengono ripresi i dipinti di vita a corredo delle tombe secondo la cultura egizia. Nell’epilogo le rovine, i volti delle statue sfigurati dal tempo, che sembrano quadri di F.Bacon, si intersecano con i primi piani delle corde degli archi. Strumenti di memoria. Note di rievocazione. La memoria è l’essenza della permanenza. Delle infinite metamorfosi dell’essente. Nell’epilogo torna il deserto. Le distese di sabbia. L’assenza. Sul quale si libra un ultimo canto lacerato che in una scala discendente ed infinita si chiude su di un ultimo cupo accordo. E scende il silenzio. Qui erano templi, là teatri. Sinopoli nell’esposizione ricorda che in ognuno di noi vive una mummia e la vita, nelle sue vicende, ne è il continuo disvelamento. Attraverso l’arte. La musica….
GIUSEPPE SINOPOLI
(Venezia, 2 novembre 1946 – Berlino, 20 aprile 2001)