Volete sapere come si realizza un capolavoro? Provare un ruolo per 17 mesi. Direttore d’orchestra e cantante, insieme. In dialogo anche nell’assenza. Il Direttore d’orchestra è Franz Welser-Möst, la cantante Asmik Grigorian. Diventata proprio in quella produzione la star mondiale che conosciamo.
La parte, il ruolo, l’opera, il capolavoro: la straordinaria “Salome” di Salzburg. Una Salome divenuta un riferimento interpretativo assoluto. Ed è uno dei tanti aneddoti raccolti dal celebre direttore d’orchestra nella sua recente autobiografia. Un libro bellissimo. Ricchissimo di pensieri e di racconti. Toccante, commovente, il ricordo dell’ultima interpretazione di Lucia Popp della Marescialla nel Rosenkavalier. Cui un giovane Möst assiste, incontrandola. Nessuno sapeva che Lucia era gravemente malata e che quella sarebbe stata la sua ultima esibizione in quel ruolo. Lei si. Leggendo le riflessioni di Franz Welser-Möst sul Rosenkavalier comprendo perché amo molto le sue interpretazioni di questo compositore. L’affinità musicale che percepisco, ad ogni recita. E si comprende anche perché Strauss volle eseguito il celebre trio finale alle proprie esequie. Scelta stravagante, in apparenza. Assolutamente coerente per chi ha compreso a fondo quest’opera. E come quest’opera, questo capolavoro, rappresenti un addio al mondo occidentale che Strauss ha tanto ammirato ed amato. Un addio per sempre…